Guidolin sr Rita

In questi giorni

Buon Compleanno


 




---------------------------------------------------------------------------------------------------------



Nel 2021 si scriveva...

SUOR RITA GUIDOLIN, MIRACOLATA DA PICCOLA, HA COMPIUTO 108 ANNI

Suor Rita Guidolin il 24 novembre 2021 ha spento 108 candeline. Alla sua festa di compleanno, oltre alla Superiora generale, madre Maria Fardin, alla Superiora provinciale, suor Paola Rebellato, rappresentanti delle numerose “sorelle” che l’hanno conosciuta e amata, ai parenti che la portano nel cuore, si è fatto presente anche il Sindaco del suo paese natale, Galliera Veneta, Italo Perfetti, a confermare il ricordo e la simpatia per la suora più anziana d’Italia.


Il dono della vita

Con 100 e 8 anni alle spalle, di aneddoti, suor Rita ne ha parecchi da raccontare!

Il problema della vista l’ha costretta, da anni, a tenere viva la mente. Così se le dai spazio per raccontare t’incanta con lunghe poesie che parlano di vita, di Maria, di Giuseppe, di gioia, di fiori, alternate a fatti vissuti personalmente tanto significativi da doverli raccontare, come quello del miracolo ricevuto da piccola.

Miracolata

Poco prima di nascere, le raccontavano i suoi genitori, suo fratello, il primogenito, è morto segnando tristemente la loro famiglia. La sua nascita ha riportato la gioia e la speranza in casa Guidolin. Gioia che però si è spenta presto: Aderita – nome di battesimo – ha cominciato ad accusare forti sintomi di una grave malattia.

Il padre non ce la faceva a sostenere la perdita di un altro figlio e ha pensato di rivolgersi a chi guarda il cuore in lacrime e ne ascolta la preghiera: Maria, la madre di Dio.

In fretta, e senza tanti ragionamenti teologici, è andato in chiesa e davanti all’immagine di Maria, con il cuore gonfio di lacrime ha pregato: «Abbiamo già perso un figlio, ti prego ridona la salute alla piccola Aderita».

Aderita, guarita miracolosamente oltre un centinaio di anni fa, oggi ricorda a tutti che la vita è un dono e riguardo al Covid afferma: «E’ bene che le persone si vaccinino».


Donna di Dio

Se chiedi a suor Rita, così è stata chiamata nel giorno della sua prima professione nella famiglia religiosa delle suore terziarie francescane elisabettine avvenuta il primo maggio del 1934, come ha fatto ad arrivare a 108 anni ti risponderà, di certo, «L’amore per il Signore». Un amore che l’ha portata ad abbandonarsi a Lui, alla sua volontà, in ogni occasione della vita. E questo per suor Rita è sempre stato un punto fermo fattosi carità, preghiera, sorriso, attenzione per il creato.

La preghiera per le vocazioni e per la perseveranza dei chiamati è sempre stata presente nelle sue intenzioni: felice e convinta, senza se e senza ma, della scelta fatta, ha sempre desiderato che altri ne sperimentassero la bellezza.

La preghiera di suor Rita ora è concentrata sul Covid: «Prego sempre perché venga debellato il virus. Bisogna vaccinarsi, la situazione è ancora molto grave» non nasconde, in questa sua insistenza, il desiderio profondo di riabbracciare le persone care: «In questa situazione non posso vedere i miei parenti, che comunque mi portavano allegria, e ogni persona è in balia di questa malattia così tremenda». Suor Rita ha fatto la terza dose di vaccino, certa, nella sua lunga esperienza, che questa è la strada per uscire dalla pandemia.


Missionaria

Suor Rita si trova nella casa di riposo di Villafranca padovana, nell’ala Beata Elisabetta Vendramini, se le chiedi quale compito le è stato affidato quand’era in attività, ben volentieri vola con la mente e con il cuore in Libia e in Egitto, dove come missionaria ha servito i più deboli della società.

Ai giornalisti, che in occasione del suo compleanno l’hanno intervistata, alla domanda «Qual è l’evento che la colpisce ancora quando ci ripensa?», ha prontamente risposto: «Ero in Egitto, e ricordo benissimo quell’uomo, padre di due bambini, un maschio di 5 anni e una femmina di 7, che abbandonò i suoi figli sul ciglio della strada e se ne andò via. Mi avvicinai, e li portai con me nella casa accoglienza delle suore, e pregai affinché i due bambini potessero riprendersi dal trauma e vivere un’esistenza serena».

Testimoni di una vita bella e serena, auguriamo a suor Rita di continuare a raccontarci con semplicità francescana l’amore di Dio per ogni uomo.


***

Scrivono di suor Rita:




 

Salva Stampa Esci Home