suor Antonia

Suore elisabettine

Gemma Danieli


Nel pomeriggio di ieri, 12 luglio 2025, è tornata alla Casa del Padre la nostra cara sorella 




Apparteneva alla comunità dell'Infermeria "Regina Apostolorum" di Taggì di Sotto (PD).

Era nata a Villafranca padovana il 9 novembre 1929 ed era entrata nella famiglia elisabettina nel 1952.

Dopo la professione – 1955 – diplomata come maestra elementare, visse la missione elisabettina inizialmente come insegnante e educatrice dei minori ospiti nel sanatorio infantile a Roma. Nel 1969, lasciò l’insegnamento e fu richiesta di offrire un servizio nel governo nella provincia religiosa di Roma, per tre anni come vicaria, poi per dieci come superiora provinciale offrendo alle sorelle a lei affidate bontà d’animo, saggezza di governo, comprensione e sempre tanta umanità nelle relazioni.

Concluso il servizio di provinciale, per nove anni animò come superiora la comunità scolastica “E. Vendramini” all’Arcella-Padova.

Lasciò il Vendramini nel 1992 e fu trasferita nella casa di spiritualità “Villa Immacolata” - Torreglia (Padova) dove offrì un servizio di accoglienza cordiale e attenta come centralinista e portinaia, servizio continuato anche dal 1998 al 2009 quando fu incaricata di animare la comunità.

Lasciata Torreglia, la sua missione continuò ancora per alcuni anni a servizio della diocesi, come portinaia e responsabile della comunità presso il seminario minore a Rubano (Padova).

Nel 2013, il tempo del riposo nella comunità Casa soggiorno “E. Vendramini” - Arcella, mettendosi fraternamente a servizio della casa come portinaia e dedicando tempo prezioso all’adorazione eucaristica, alla meditazione-studio della Parola di Dio, a stare in ascolto dei problemi del mondo da portare nella preghiera.

Nel 2018, poiché le forze andavano indebolendosi, si rese necessario il trasferimento nell’infermeria di Taggì di Sotto, per cinque anni alla “Beata Elisabetta” poi alla “Regina Apostolorum”. Qui, il Signore la incontrò in una attesa serena con la lampada accesa della sua fede ardente e della squisita carità.

Chi ha avuto il dono di conoscere suor Antonia – e sono tante queste persone – porta in cuore la sua benevolenza, la cordialità, l’attenzione alla persona, l'amore per l'Istituto da lei servito con amore e dedizione e per madre Elisabetta approfondendo i suoi scritti e divulgandone la devozione.

Ringraziamo le persone che si sono prese cura di lei e i parenti che avevano con lei un legame forte e affettuoso.




 

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