sr Bassianina

Suore elisabettine

Carlotta Furlan


 
Nel pomeriggio di oggi, 17 dicembre 2019, improvvisamente, è tornata alla casa del Padre



Era nata ad Asolo (Treviso) il 16 maggio 1924 ed era entrata nella famiglia elisabettina nel 1945.

Professata nel 1948, dopo una breve esperienza nella scuola di lavoro a Villafranca Padovana fu inviata a vivere la sua missione come guardarobiera nel seminario di Gorizia, nello studentato dei padri Sacramentini a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), nella casa di riposo “Santi Giovanni e Paolo” a Venezia.

Nel 1959 fu incaricata a vivere come “buona amministratrice” dei beni al collegio “Murialdo” dei Giuseppini ad Albano Laziale e al Seminario di Trieste; dal 1971 al 1979si prodigò comeeconoma locale all'Istituto "E. Vendramini" Arcella.

Dopo una breve permanenza nella Casa della preghiera di Noventa Vicentina, nel 1980 continuò il suo compito di economa locale all’Istituto “Bettini” a Ponte di Brenta, nel 1991 passò nella vicina comunità educativa come collaboratrice nella gestione della casa.

E venne il tempo del riposo: dal 2008 al 2015 fu sorella disponibile nei piccoli servizi della comunità “Soggiorno” – Arcella, e nella fedele presenza all’adorazione quotidiana.

Infine il trasferimento nella infermeria di Casa Maran quando i segni dell’anzianità e della malattia hanno reso necessario un ambiente protetto; un trasferimento faticoso, lenito gradualmente dal clima sereno e accogliente della Casa e dalla presenza di sorelle a lei care.

In questi ultimi mesi la salute andò deteriorandosi, ma la sua partenza è stata per tutte inaspettata. Certamente suor Bassianina aveva la lampada accesa in attesa del grande incontro. Potrà festeggiare in modo speciale il Natale del Signore.

Quante l’hanno conosciuta portano il ricordo della sua affabilità, gentilezza, senso dell’umorismo. Sorella semplice e cordiale, sempre disponibile al servizio e contenta del suo essere elisabettina. Gliene siamo davvero molto grate.

Ringraziamo di cuore le tante persone che le sono state vicine e che si sono prese cura di lei nelle diverse fasi della sua permanenza a Taggì.


 

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