suor Lenantonia

Suore elisabettine

Guerrina Carraro


 
Oggi, 20 settembre 2020, il Signore ha chiamato nella sua Casa la nostra sorella


di anni 79.

Apparteneva alla comunità "Beata Elisabetta" di Taggì.

Era entrata nella nostra Famiglia a diciassette anni (era nata a Venezia il 26 marzo 1941) ed aveva fatto la professione nel 1961. Dopo un periodo come collaboratrice di comunità nelle comunità di Taggì di Sotto e di Veggiano (Padova) fu avviata a vivere la missione elisabettina nell’educazione dei bambini nelle scuole materne di Saletto di Vigodarzere, San Carlo – Padova e di Pontevigodarzere (Padova). Qui rivestì anche il ruolo di superiora, continuato poi a Villafranca Padovana. Nel 1985 fu a Orgiano (Vicenza). Negli anni 1985-1988 visse anche il ruolo di educatrice nella casa Serena di post-carcere femminili alla Mandria e poi, anche come superiora, alle cucine popolari a Padova.

Ritornò quindi nella pastorale parrocchiale nelle comunità di Saletto di Vigodarzere, di Piazzola (Padova), di Padova-Montà, di Portogruaro (Venezia), di Sant’Angelo di Piove (Padova), di Fossalta di Trebaseleghe (Padova).

In questi anni fu visitata da una malattia importante che visse alternativamente, a seconda delle fasi della malattia, tra l’infermeria di Casa Madre, la comunità “Vendramini” di Sarmeola - Padova, Casa Soggiorno  -Arcella, infermeria di Casa Madre, Casa provincializia, fino all’aggravarsi che ne rese definitivo il ricovero nell’infermeria “Beata Elisabetta” di Taggì.

Qui suor Lenantonia compì il suo progressivo consegnarsi al Signore, accogliendo le sorprese quotidiane della malattia, vivendo insieme alle sorelle il dono di “essere bisognose” di tutto, aiutando quando poteva chi era di lei più debole, dando il suo piccolo contributo nelle attività proposte, sostenendo sempre con dignità la sua malattia, senza far pesare le sue precarie condizioni di salute.

Dopo il ricovero ospedaliero resosi necessario per l’aggravarsi della malattia, visse gli ultimi giorni a Casa S. Chiara, assistita con cura amorevole dalle sorelle che lì operano e che hanno accompagnato i suoi ultimi istanti.

Ricordiamo la sua cordialità, il suo sorriso accogliente, la sua discrezione, la sua capacità di animare le comunità quando le fu chiesto più volte di essere superiora di comunità, la sua creatività come insegnante. Possa ora riposare nelle braccia del Padre.

Grazie a quante le sono state vicine e l’hanno assistita con cura in questi anni di sofferenza e di fragilità: il Signore ricompensi tutte.


 

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