Angela Barison
Oggi, 9 giugno 2025, memoria di Maria, Madre della Chiesa,
è tornata alla Casa del Padre la nostra cara sorella
è tornata alla Casa del Padre la nostra cara sorella
Apparteneva alla comunità dell'Infermeria "Regina Apostolorum" di Taggì di Sotto.
Era originaria di Cona (Venezia) – vi era nata il 26 ottobre 1932 – ed era entrata nella famiglia elisabettina nel 1953.
Dopo la professione, il 3 maggio 1956, fu subito inviata a Trieste a prepararsi professionalmente come infermiera, considerate le doti dimostrate da subito.
Conseguì il diploma di infermiera e caposala all’ospedale maggiore di Trieste dove prestò il primo servizio fino al 1970. Poi per tre anni fu all’ospedale di Asolo da cui l’obbedienza la richiamò per una esperienza “oltre confine”: all’ospedale per emigrati italiani a Londra (Inghilterra).
Rientrata in Italia, spese le sue energie di mente e di cuore all’ospedale di Aviano e nella casa di riposo di San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone, poi ancora ad Asolo (Treviso), quindi a Oderzo (Treviso) fino al ritiro della comunità dall’ospedale, 1994. In queste comunità ricoprì anche il ruolo di superiora.
Lasciate le corsie fu trasferita nella comunità “Regina Apostolorum” a Taggì di Sotto a servizio delle sorelle ammalate, fino a quando la salute glielo consentì.
Nel 2002 passò a Pordenone nella comunità “San Giuseppe” (poi “Regina Pacis”) ma quasi subito la sua deambulazione si fece bisognosa di ausilio, così espresse le sue energie fraterne nell’animazione delle sorelle ospiti nell’infermeria “San Giuseppe”.
Chiusa l’infermeria e aggravandosi le sue condizioni di salute, nel 2019 fu trasferita nell’infermeria “Regina Apostolorum” a Taggì di Sotto. Costretta in carrozzina ma con la mente sempre attenta e aperta alle problematiche della famiglia religiosa e del mondo in atteggiamento di offerta, nel periodo della sua malattia, lei, sempre così sollecita e attenta verso la persona ammalata, accettò questo tempo di purificazione con serena disponibilità alla volontà del Signore, riconoscente per ogni gesto di attenzione ricevuto.
L’ultimo periodo fu segnato da momenti di crisi e di ripresa fino alla crisi finale che l’ha portata incontro al Signore, accompagnata oggi da Maria madre della Chiesa.
Siamo grate a suor Rosagnese per la sua testimonianza di donna forte, decisa, fraterna, professionalmente competente, amante della famiglia religiosa e della preparazione spirituale; amava la vita fraterna e alle sorelle dava il meglio di sé quando fu chiamata ad essere superiora di comunità, attenta alle necessità di ciascuna.
L’accompagniamo con la nostra preghiera di suffragio perché possa incontrare il volto luminoso del Signore e trovare la gioia del suo abbraccio.
Siamo riconoscenti alle consorelle e al personale che si sono presi cura di lei in questi lunghi anni.
Dopo la professione, il 3 maggio 1956, fu subito inviata a Trieste a prepararsi professionalmente come infermiera, considerate le doti dimostrate da subito.
Conseguì il diploma di infermiera e caposala all’ospedale maggiore di Trieste dove prestò il primo servizio fino al 1970. Poi per tre anni fu all’ospedale di Asolo da cui l’obbedienza la richiamò per una esperienza “oltre confine”: all’ospedale per emigrati italiani a Londra (Inghilterra).
Rientrata in Italia, spese le sue energie di mente e di cuore all’ospedale di Aviano e nella casa di riposo di San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone, poi ancora ad Asolo (Treviso), quindi a Oderzo (Treviso) fino al ritiro della comunità dall’ospedale, 1994. In queste comunità ricoprì anche il ruolo di superiora.
Lasciate le corsie fu trasferita nella comunità “Regina Apostolorum” a Taggì di Sotto a servizio delle sorelle ammalate, fino a quando la salute glielo consentì.
Nel 2002 passò a Pordenone nella comunità “San Giuseppe” (poi “Regina Pacis”) ma quasi subito la sua deambulazione si fece bisognosa di ausilio, così espresse le sue energie fraterne nell’animazione delle sorelle ospiti nell’infermeria “San Giuseppe”.
Chiusa l’infermeria e aggravandosi le sue condizioni di salute, nel 2019 fu trasferita nell’infermeria “Regina Apostolorum” a Taggì di Sotto. Costretta in carrozzina ma con la mente sempre attenta e aperta alle problematiche della famiglia religiosa e del mondo in atteggiamento di offerta, nel periodo della sua malattia, lei, sempre così sollecita e attenta verso la persona ammalata, accettò questo tempo di purificazione con serena disponibilità alla volontà del Signore, riconoscente per ogni gesto di attenzione ricevuto.
L’ultimo periodo fu segnato da momenti di crisi e di ripresa fino alla crisi finale che l’ha portata incontro al Signore, accompagnata oggi da Maria madre della Chiesa.
Siamo grate a suor Rosagnese per la sua testimonianza di donna forte, decisa, fraterna, professionalmente competente, amante della famiglia religiosa e della preparazione spirituale; amava la vita fraterna e alle sorelle dava il meglio di sé quando fu chiamata ad essere superiora di comunità, attenta alle necessità di ciascuna.
L’accompagniamo con la nostra preghiera di suffragio perché possa incontrare il volto luminoso del Signore e trovare la gioia del suo abbraccio.
Siamo riconoscenti alle consorelle e al personale che si sono presi cura di lei in questi lunghi anni.