Antonietta Michelotto
Oggi, 3 settembre 2025, nel cuore della notte
è tornata alla Casa del Padre la cara sorella
è tornata alla Casa del Padre la cara sorella
suor Idagiulia Antonietta Michelotto
di anni 87
Apparteneva alla comunità dell’Infermeria “Beata Elisabetta” di Taggì di Sotto.
di anni 87
Apparteneva alla comunità dell’Infermeria “Beata Elisabetta” di Taggì di Sotto.
Era nata nella località Mandria-Padova il 27 giugno 1938; entrata nella famiglia elisabettina nel 1962 aveva fatto la professione nel 1965.
Visse la missione elisabettina in campo infermieristico-pastorale fino a quando le forze glielo consentirono.
Fu infermiera all’ospedale di Trieste e di Padova. A Pordenone, nella comunità della scuola per infermiere professionali “Don Luigi Maran”, formò le allieve infermiere come didattica, per circa otto anni. Fu anche per tre mesi in servizio di emergenza tra i profughi in Etiopia.
Concluso il servizio infermieristico nel 1994, si aprì per lei il campo della pastorale sanitaria, inserita nella comunità di accoglienza delle missionarie in Casa Madre, nella parrocchia “Sacro Cuore” a Mestre e nella comunità di scuola materna di Cavarzano, a servizio dell’ospedale di Belluno, lasciando un ricordo molto vivo per la cura dimostrata verso gli ammalati e i loro parenti e la competenza nel formare umanamente il personale sanitario. Nel servizio pastorale spese le sue più belle energie e creò positive relazioni personali.
Chiusa la comunità di Cavarzano nel 2016, fu trasferita nella comunità presso il monastero “Santa Chiara” di Montegrotto (Padova) offrendo il suo servizio di centralinista.
Qui la visitò una malattia importante che la costrinse a limitare i suoi impegni e ad accogliere le cure sempre più impegnative.
Nel 2021 fu trasferita nell’infermeria “Beata Elisabetta” a Taggì di Sotto (Padova), affrontando con tenacia il progressivo aggravarsi della malattia. Qui il Signore la incontrò nelle prime ore di oggi, 3 settembre, amorevolmente assistita dalla sorella suor Antonietta, che in questi mesi le fu sempre molto vicina.
Noi l’accompagniamo con la preghiera di suffragio perché il Signore l’accolga tra le sue braccia misericordiose, ponendo fine alle sue sofferenze.
Partecipiamo al dolore della sorella suor Antonietta e dei familiari e ringraziamo quanti le sono stati accanto in questo tempo di degenza.
Visse la missione elisabettina in campo infermieristico-pastorale fino a quando le forze glielo consentirono.
Fu infermiera all’ospedale di Trieste e di Padova. A Pordenone, nella comunità della scuola per infermiere professionali “Don Luigi Maran”, formò le allieve infermiere come didattica, per circa otto anni. Fu anche per tre mesi in servizio di emergenza tra i profughi in Etiopia.
Concluso il servizio infermieristico nel 1994, si aprì per lei il campo della pastorale sanitaria, inserita nella comunità di accoglienza delle missionarie in Casa Madre, nella parrocchia “Sacro Cuore” a Mestre e nella comunità di scuola materna di Cavarzano, a servizio dell’ospedale di Belluno, lasciando un ricordo molto vivo per la cura dimostrata verso gli ammalati e i loro parenti e la competenza nel formare umanamente il personale sanitario. Nel servizio pastorale spese le sue più belle energie e creò positive relazioni personali.
Chiusa la comunità di Cavarzano nel 2016, fu trasferita nella comunità presso il monastero “Santa Chiara” di Montegrotto (Padova) offrendo il suo servizio di centralinista.
Qui la visitò una malattia importante che la costrinse a limitare i suoi impegni e ad accogliere le cure sempre più impegnative.
Nel 2021 fu trasferita nell’infermeria “Beata Elisabetta” a Taggì di Sotto (Padova), affrontando con tenacia il progressivo aggravarsi della malattia. Qui il Signore la incontrò nelle prime ore di oggi, 3 settembre, amorevolmente assistita dalla sorella suor Antonietta, che in questi mesi le fu sempre molto vicina.
Noi l’accompagniamo con la preghiera di suffragio perché il Signore l’accolga tra le sue braccia misericordiose, ponendo fine alle sue sofferenze.
Partecipiamo al dolore della sorella suor Antonietta e dei familiari e ringraziamo quanti le sono stati accanto in questo tempo di degenza.
