San Giuseppe, Sposo della B.V. Maria

Fondatrice e Patroni

Patrono della Chiesa universale


 
Questa celebrazione ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l'ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l'umile via dei sogni. Come l'antico Giuseppe, è l'uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall'Egitto, rifacendo il cammino dell'Esodo. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano. (Mess. Rom.)

O GIUSEPPE FORTUNATO



La famiglia elisabettina ha adottato questo canto fin dagli inizi (è riportato nel primo libro di orazioni vocali per la famiglia elisabettina), durante il triduo di preparazione alla solennità di san Giuseppe. Dopo gli anni Settanta anche le devozioni hanno seguito gli orientamenti della riforma liturgica. Ben si addice al Santo l'appellativo di «fortunato» perché scelto da Dio per la missione più santa che si possa avere sulla terra: essere padre putativo del Figlio di Dio e sposo della Vergine, sua Madre: fortunato, perché la sua vita si svolse accanto a una Presenza divina e santa che era già salvezza per tutti. L'andamento musicale e il contenuto del canto riflettono il suo carattere popolare e una devozione che ha caratterizzato in particolare l'Ottocento e il primo Novecento.

O Giuseppe fortunato,
tu nutristi il Salvator,
il supremo Re incarnato:
mangiò il pan coi tuoi sudor (2v).

Guida fosti, o casto Sposo,
di Maria, amabil fior,
di quel giglio sì odoroso,
senza pari nel condor (2v).

Nell’estrema tua agonia,
nei mortali tuoi sudor,
or Gesù ed or Maria,
tu chiamavi con ardor (2v).

O Giuseppe, il cuor ti dono,
sempre a te ricorrerò,
non lasciarmi in abbandono
finché al ciel non giungerò (2v).

Rit.
Benedici a noi, Giuseppe,
ti preghiam con voti ardenti;
le tue figlie siam, fidenti
in quel tuo paterno sen.
Gran Patrono, ci concedi
che il cuor nostro al tuo somigli.
Tu ci scampi dai perigli,
finché noi saremo in ciel!
Benedici a noi, Giuseppe,
finché noi saremo in ciel!


 

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